Il suo primo incontro con la fotografia avviene in modo casuale, un’amica d’infanzia le regala una Nikon con la quale inizia a ritrarre la natura. La passione per la fotografia la assorbe in pochi anni così profondamente da indurla a trascorrere tutto il tempo a fotografare, avendo l’ardente desiderio di trovare uno sbocco all’inesauribile creatività che la anima.
I suoi viaggi, percorsi spirituali tra mari, deserti, infinite vallate, culture e mondi sempre nuovi e affascinanti, sono raccolti in oltre 30.000 scatti. I suoi reportage sono testimonianza della grandezza e della bellezza del paesaggio mondiale, dall’America del sud alla Scozia, dai deserti dell’Africa alle rocce della Turchia, dai paesaggi sconfinati del nord Europa fino a quello italiano.
Un’instancabile viaggiatrice e ricercatrice dei dettagli dettati dalla natura: Gibilisco dimostra con i suoi lavori tra cielo, terra e acqua, una dimestichezza e una conoscenza degli elementi primari che si ritrovano nell’arte che lei sa ripercorrere con matematica e scientifica ricerca.
Il dettaglio del paesaggio, la bellezza delle forme, il colore e le sue sfumature, il riverbero della luce: impreziosire e sublimare la Natura. Ecco come l’interiorizzazione si compie, togliendo senso al tutto, innalzando il sentimento che l’occhio allenato percepisce ai margini, la verità della visione obliqua, il di-svelamento delle cose che infine appaiono più di quanto sono.
Le sue immagini hanno accompagnato il lavoro di uno dei più grandi artisti del realismo contemporaneo, suo marito Luciano Ventrone, di cui l’artista, come fotografa, ha preparato i set con cui il pittore avrebbe realizzato le sue opere, affiancandolo per cinquanta anni.